martedì 10 giugno 2014

Riflessioni sul volo e coincidenze

Domenica sera tornavo a casa con dei sentimenti contrastanti dentro di me.
Avevamo appena terminato due giorni di gara dove ci sono stati solo sorrisi ed allegria, fatica e gratificazione.
C'era ancora una flebile luce in cielo che contrastava con il verde ormai tendente al nero delle vallette che attraversavo. L'aria fresca ed i suoi profumi si mischiavano fuori dall'abitacolo al rumore fastidioso del motore.
Ero felice e tristemente pensieroso al tempo stesso. Come avrete letto nel post precedente avevamo ricevuto una triste notizia proprio mentre eravamo al culmine positivo della giornata.
Abbiamo parlato come spesso accade in queste situazioni di ricordi, di aspetti tecnici degli incidenti, di cose belle e di cose brutte ed ovviamente qualcuno dentro di se si poneva delle domande.

Nel mio caso, devo dire di no. In vent'anni di volo inevitabilmente capita di vedere o di sapere di incidenti di conoscenti o amici piloti. Fa impressione la dinamica, ma noi che voliamo dobbiamo anche accettare eventuali conseguenze, facendo sempre ogni cosa sia possibile per evitarle. Ho visto persone che volavano con leggerezza andar fuori di testa quando si sono trovati di fronte all'incidente di un amico...era come se si fossero risvegliati da un sogno....come se avessero solo in quel momento realizzato quanto caro si debba a volte pagare il privilegio del volo.
Ma chi prende coscienza di quello che fa e sa che ciò fa parte di lui quanto lo sia il respirare l'aria, accetta anche le tragedie.... in fondo sappiamo che andarsene volando significa lasciare questa condizione di vita facendo ciò che più amiamo. Dura è per chi resta e magari non vola.... immagino non sia facile comprendere.
Io ho sempre pensato a quanto mi incazzerei se per esempio dovesse succedermi qualcosa per colpa di qualche maledetto sconosciuto mentre guido una scatoletta di latta su ruote di gomma.... in fondo, in vita mia, con tutti i km percorsi, già per quattro volte mi son visto la morte in faccia per colpa di pirati della strada.
E domenica è stata la quinta volta.

Stavo pensando alla giornata ed alle immagini a forte contrasto dei visi allegri e poi smarriti, poi di nuovo sorridenti....poi pensierosi.... le menti non avevano ancora realizzato l'accaduto ed erano influenzate dal precedente contesto che celebrava la vita e l'amicizia.
Tornavo a casa dopo aver salutato tutti che partivano per il rientro.
Ho iniziato a percorrere una curva a raggio molto largo in una valletta slovena. Strada a due corsie stretta. A sinistra le pendici della collina col bosco, a destra oltre il parapetto un torrente, poi subito un'altra parete che saliva.
Davanti, un bagliore che si è fatto più forte per poi di colpo ridursi d'intensità.
Il conducente aveva visto il cono di luce dei miei fari e come me aveva tolto gli abbaglianti prima di puntarceli addosso.
Dopo poco ci siamo visti a vicenda... saremo stati a cinquanta/cento metri l'uno dall'altro...
ed in quel momento un nuovo cono di luce è apparso dietro alla macchina che mi veniva incontro. Sono stati attimi.
Nel cono di luce ho visto solo la polvere e le foglie sollevate dalla prima auto che arrivava e la sua sagoma nera in contrasto col chiarore che la investiva da dietro, poi i fari da due sono diventati quattro ed in sbandata, un bastardo ad una velocità che non saprei definire, ha superato l'altra auto invadendo la mia corsia.... in curva cieca....
nessuna mia reazione in quel momento di tempo immobile... non potevo frenare ne andare a destra.... ho solo scartato di venti centimetri all'esterno mollando il piede dall'acceleratore.....avessi scartato di ventuno avrei preso il parapetto....

con un rombo di motore che denotava potenza ed uno stridio di gomme che segnalava il limite di tenuta sull'asfalto sporco, quel bastardo ha chiuso il raggio davanti alla macchina che sorpassava.... questa ha inchiodato e lui si è infilato nello spazio millimetrico prima di prendere me sul frontale....

Io avevo la mano puntata con forza sul clacson e la bocca che urlava improperi che non posso pubblicare.

...poi ho proseguito senza nemmeno avere la reazione post adrenalinica che di solito capita in queste situazioni.... avevo già dato quel giorno... mi è solo scappato un sorriso perchè è sembrato strano che quella cosa fosse successa  con tale tempismo....

Cosa c'è da imparare?
Nulla di certo, eccetto che ci sono delle grandi teste di cazzo con grosse macchine che dovrebbero invece andare in bicicletta....

...poi tutte le pseudo elucubrazioni filosofiche del caso ve le potete ben immaginare.

Nessun commento:

Posta un commento

Feel free to partecipate with your comment, you are welcome! :)
Sentiti libero di partecipare con il tuo commento, sei il/la benvenuto/a!! ;)