lunedì 14 luglio 2014

Incidenti e prevedibilità

Purtroppo tocca scrivere un post che riguarda anche questo argomento.

L'inizio stagione è stato funesto nel volo libero italiano. Tre incidenti mortali col delta a distanza ravvicinata era da tanti anni che non si sentivano.

Si sa...l'incidente e l'errore umano sono impossibili da debellare totalmente...  si potranno limitare al massimo, ridurne le conseguenze peggiori.... ma una piccola percentuale a loro favore rimarrà sempre.

Paradossalmente, è questa percentuale di rischio persistente che tiene alta l'attenzione dei più accorti, o prudenti, o preparati in senso lato, contribuendo a mantenerla piccola.....ma sempre lì... a punzecchiare l'istinto di sopravvivenza.

Gli incidenti delta che ci sono stati sono stati caratterizzati da dinamiche di volo. Un errore in decollo con ritorno al pendio, uno in atterraggio dove la causa è ancora da appurare se sia stato un errore di pilotaggio, un problema tecnico o un mix dei due, ed un incidente di gara legato probabilmente alla condizione di agonismo e ad una valutazione errata in atterraggio.


Sabato 12 luglio però è successo un incidente che mi ha sorpreso.... ad un parapendio....non per la dinamica che se vogliamo è tristemente classica, ma per il contesto della giornata analizzato dal punto di vista meteo.

Come tutti avranno notato in questo periodo l'estate ancora non si è affermata e siamo costantemente investiti da flussi atlantici che uniti all'insolazione forte ed al tasso di umidità elevato, generano grande instabilità.
Le foto di bellissimi congesti o nembi fioccano in rete, le analisi di microcelle da parte degli appassionati pure.....tutti, nel tipico andazzo lamentoso sul tempo che sempre non va (o fa troppo caldo, o fa troppo umido, o fa troppo freddo.....) fanno notare il clima "tropicale" al nord con il puntuale acquazzone pomeridiano.
Bene...arriviamo a questa settimana.... qui nel nord est dopo alcune giornate estive e piacevoli, si sono rivisti i temporali e gli sovrasviluppi in genere.
La mattina di sabato si era d'accordo sul sentirsi presto per vedere come e se sfruttare la giornata prefrontale.
Le mappe sinottiche davano un fronte freddo in arrivo da nord ovest. Sabato sarebbe dovuta essere una giornata di tregua volabile prima di una bella frullata ai bassi strati dell'atmosfera.
La mattina mi sveglio, guardo fuori....ed i conti non tornano....
Troppa umidità.....troppa velatura alta con ondulazione.... troppe formazioni sul mare a sud, con provenienza sud e sommità che sembravano già da nord ovest...
Sinottica di quella mattina... chiara!

Rapido aggiornamento via whatsapp con gli altri.... testualmente: "Non promette bene", risposta "La perturbazia sembra in anticipo sulle previsioni", "Già.....A monte...."

Altri amici mi scrivono che vedono se riescono a rubare un voletto a Bassano.
Gli mando la foto dei castellani che vedevo sul mare....più o meno davanti a Venezia, direzione pedemontana veneta.... la foto è delle 8:00 ora solare....
Gli dico "Ocio.....al massimo provate una speed glide...."



Volare presto atterrando presto si poteva, certo. Ma a me volare in quelle situazioni mette ansia..... chiamatemi cagasotto....chiamatemi come volete.... io della natura ho un rispetto ed un timore enorme..... la sua energia mi affascina e spaventa al tempo stesso perchè ci dà le misure di quanto siamo piccoli e fragili se a lei girano le scatole.
Ore 8:00 solari guardando verso ovest
I nembi li adoro. I congesti pure....come tutte le nuvole convettive..... ma andare a giocare col mostro è un'altra storia. Finchè hanno una dimensione gestibile, o sono isolati e controllabili (nel senso che si riesce a tenerli d'occhio), ed ho spazi di fuga aperti, ok. Posso anche volarci sopra vento, schivarli.....ho un mezzo con una velocità tale che permette di allontanarsi per tempo.
Ma se è in arrivo una massa d'aria che prima o poi li fa esplodere tutti assieme come un ponte minato, stare in volo significa attendere quel momento in una condizione dove sei tu in svantaggio.... a me volare così non piace, preferisco stare a terra a fotografarli e godermi la loro evoluzione (come nel timelapse che vedete sotto, girato proprio sabato e rivolto verso NW a guardar la pedemontana ed i monti dietro ad essa).
Se mi trovo in volo mi sembra come di essere in una corrente impetuosa di un fiume, in canoa....e di dover guadagnare la riva prima di cadere nella cascata....
più ti ci avvicini più le condizioni sembrano buone e divertenti, in realtà sei solo più vicino al pericolo.

Ogni tanto i piloti si dimenticano della forza che hanno queste torri d'acqua....perchè questo sono...
migliaia di tonnellate d'acqua tenute in sospensione per uno sviluppo verticale che può arrivare a 10000 metri.... pensate ad una colonna di migliaia di automobili sopra la vostra testa....che energia ci vuole a tenere su quel popò di roba? e che energia liberano quando il sistema collassa e viene giù? cosa siamo noi con quelle alucce di tela in confronto?

Cito a memoria "I visitatori del cielo" di H. Aupetit che per me è stata la prima bibbia del volo...
<<...se gli aerei di linea evitano accuratamente di entrare nei cumulonembi, un motivo ci sarà no?>>... la frase era seguita o anticipata (non ricordo...) dal racconto di un Boeing 747 di linea che all'interno di un nembo aveva eseguito un tonneau....ma senza intervento dei piloti.... era stato il nembo a far piroettare l'aereo....

Ora.... chi sono io per pensare di sfidare il mostro? Sarei un incosciente, un ignorante (nel senso stretto del termine....cioè che ignoro la dinamica delle cose), o un folle.

L'incosciente non ha il senso del pericolo..... ed è una figura molto diffusa nella nostra società che tende all'onnipotenza.
L'ignorante è forse il più giustificato perchè magari nessuno gli ha mai spiegato, o a lui non è venuto in mente di informarsi...o semplicemente non ha le capacità per capire.
Il folle è folle e fa categoria a sè.... a volte è difficile distinguerlo dallo stupido....sfida il mostro per dimostrare qualcosa a se stesso o agli altri, per sentirsi più uomo o più vivo, per nascondere altre sue debolezze.... per rifugiarsi nei clichè del superman....ci sono mille ragioni....

Ci saranno altre figure sicuramente....ma al momento mi vengono in mente queste.

Ognuno di noi ha dentro di se tutti questi individui, in misure diverse.... io per primo.
L'importante è che non prendano il sopravvento nei momenti meno opportuni.

Se lo fanno, può capitare come sabato.... quando io allegramente mi registravo il timelapse delle nuvole che ribollivano sui monti e mi guardavo il radar doppler online che mostrava nuclei rossi che disegnavano tutta l'area pedemontana e montana e mai mi sarei immaginato di pensare a qualcuno che ci volava sotto.....
Ogni pennacchio che partiva verso i 10000 era una perfetta materializzazione dei grafici dei radiosondaggi di quel momento.

Ed invece si.... qualcuno ci volava sotto....potevano anche essere peggiori le conseguenze.... alcuni piloti che hanno tirato troppo la corda sono riusciti a scendere con orecchie, full speed, spirali.....al limite.....
Uno, decollato quando tutti erano atterrati e contro il parere dei piloti in decollo che cercavano di dissuaderlo, è stato mangiato dal mostro, che se l'è portato a 9300 metri per poi sputarlo pochi chilometri più a nord. Il suo strumento aveva in memoria ascendenze massime di + 24 e minime di -31.

Ora.... la cosa su cui bisogna riflettere.... è che non erano condizioni eccezionali e assurde.... era un cumulonembo come tanti altri....come quelli dei giorni prima e come quelli che ci saranno ancora ad ogni fronte freddo.....

e per fortuna che tanti ben lo sapevano e quel giorno le ali le hanno lasciate nella sacca, al sicuro.

Il Toso, che ha organizzato il meeting "Svolà in Bernadia", ha scritto questo:

"Vi racconto quello che ho visto e che ricordo per evitare la diffusione di polemiche e notizie false: la meteo che nel primo pomeriggio ci ha permesso di volare tranquillamente dalle 16:00 ca è peggiorata velocemente e non era assolutamente favorevole, il colore scuro delle nuvole sopra il decollo portavano a pensare che ci fossero congesti o nembi in formazione, a pochi km (zona Porzus) un temporale stava gia scaricando un bel pò di acqua e questo causava aumento del vento in atterraggio. Io ed altri 10-15 piloti stavamo facendo una grigliata tra amici e la maggior parte di noi era atterrata già da molto tempo; 30 minuti prima che accadesse il tutto alcuni ultimi piloti in volo avanzavano a stento controvento ma sono atterrati incolumi, tutti abbiamo tirato un sospiro di sollievo. In decollo nel frattempo un nostro collega ha chiesto più volte ad Antoniassi di non decollare facendo notare che già piloti avevano avuto problemi ad appoggiare i piedi a terra, Paolo tra l'altro aveva già fatto un volo nel primo pomeriggio... Purtroppo è decollato, ha fatto 20-30 secondi di volo ha fatto mi sembra le orecchie e qualche secondo dopo è stato aspirato, tutti speravano di vederlo rispuntare da qualche parte da qualche nuvola ma probabilmente la tragedia si stava già consumando. Un mio amico ha giustamente allertato subito i soccorsi ma l'elisoccorso non ha potuto fare ricerche per le condizioni meteo che nel frattempo erano ulteriormente peggiorate, ed è atterrato per poi rientrare alla base. Appena il tempo si è calmato abbiamo provato a cercarlo subito in auto nella zona a nord del Monte Bernadia finchè si è fatto buio, stamane siamo ripartiti di nuovo assieme a tutta la macchina dei soccorsi tra cui protezione civile, il soccorso alpino ed alcuni nostri amici dotati di mezzi a motore. Alla fine la sua vela di colore rosso è stata notata da un abitante del paese di Platischis ai confini con la Slovenia a pochi km in linea d'aria da dove era stato aspirato, immediatamente raggiunto è stato ritrovato purtroppo privo di vita con il vario che indicava quota massima oltre i 9000 metri e probabilmente fondoscala per quanto riguarda salita e discesa +- 25m/s. La tragedia era evitabilissima, se c'è qualcosa che possiamo imparare è che con la meteo non si scherza, scremato l'egocentrismo siamo comunque e soltanto foglie in balia del vento, forse che regalarsi il localizzatore di emergenza potrebbe salvarci la vita o rendere più facile la vita di chi potrebbe venire un giorno in nostro soccorso."

Negli ultimi 10 anni abbiamo avuto condizioni meteo mediamente blande.....(parlo della mia zona che posso osservare direttamente....non so se la cosa poi si rispecchi altrove).
Qui da noi non si verificavano più con tanta frequenza i temporaloni estivi.... e, croce e delizia dell'uomo, è la memoria corta....troppo facilmente ci si dimentica di cose che si dovrebbero sempre tener a mente....
ora facciamo si che non siano altri incidenti evitabilissimi a riportarci alla realtà delle cose.


Sicuramente avrò scritto qualche cavolata, ma ho scritto a caldo.... e vuole essere un'opinione la mia, un punto di vista....non una paternale impartita dall'alto.
L'importante in questi casi è capire, confrontarsi, analizzare, per poi trasmettere a chi certe cose ancora non le sa....che magari un giorno qualcuno lo si salva..... 

Aggiungo ora (18 luglio) questa parte come integrazione al post per farvi vedere le foto del momento dell'incidente (10 minuti prima che il pilota decollasse) fatte dal J (Gianandrea G.) in atterraggio, proprio per testimoniare la situazione pericolosa in cui aveva appena visto scendere con gran difficoltà i piloti che erano in volo fino a poco prima.

In questa immagine potete vedere l'evidente shelf cloud subito a lato del decollo.... non serve dir altro...

Nelle altre foto vi fate un'idea della panoramica.
Le trovate qui:  FOTO