domenica 6 ottobre 2013

Volare in parapendio dopo 10 anni - To fly a paraglider after 10 years

Come già detto...io ed il mio delta ci riuniremo quanto prima.... ma un pò di tempo dovrà passare....

Risentire le mie ali attaccate al corpo attraverso quel link, quel zaheilu (cit. Avatar), che ti sorregge con forza ma al tempo stesso è sensoriale e fa diventare il deltaplano una tua estensione....

...me lo sogno la notte giuro...

Ho pensato così di sopire un pò il bisogno di volo con il parapendio che non toccavo da una decina d'anni....

....beh... ho iniziato a sognare ancora di più il mio litespeed :D

A parte gli scherzi....vi racconto un pò com'è stato rivolarci.
Tralascio il modello e la marca di vela per non influenzare nessuno... in ogni caso un DVH 1-2 decisamente buono e recente (2012).
Spero che magari qualche buon spunto dal racconto lo possano trarre sia piloti delta che para.

PREMESSA

L'ultima volta che avevo volato un para in aria attiva era....non mi ricordo bene l'anno.... comunque il para era un Sonic Perchè..... vela da competizione in quegli anni....
Qualche parapendista se lo ricorderà per la sua grande capacità di...beh...si... di innescare negativi :D

Vabbè...morale... di volare sotto quei sacchetti nervosi proprio non mi andava più....
Aver sempre la sensazione di carenza di pressione nell'ala proprio no.....
La mia idea è sempre stata "....il volo è uno, meglio volare meno ma bene..."
Che poi col tempo, il meno non è stato poi così tanto meno, almeno per me.
L'idea che avevo sviluppato nel volo para era: o mi annoio, o me la faccio sotto.... perciò...chi me lo fa fare?

Ho sempre pensato che il para sia un mezzo fantastico in determinate circostanze, così come sia inadatto in altre.... l'imagine che io ho del parapendio è legata al gooning, che sia di duna o di pendio, al relax in aria laminare a godere lentamente di piccoli particolari.....
....per tutto il resto...c'è il delta...

Vero è che negli ultimi anni ho visto uno sviluppo incredibile in termini di stabilità dei parapendii. Idem per le prestazioni nella fascia "tranquilla".... perciò un pò di curiosità a riprovarli l'avevo.... ma ovviamente, di fronte alla scelta di volare para o delta nelle varie occasioni che mi si son presentate, non ho avuto mai alcun dubbio su cosa scegliere.... delta ovviamente...
Ora, gioco forza, l'ho rivolato....

I RIVOLI

Al primo rivolo, mi ritrovo sul Kovk, una cresta di altipiano dove è normale avere vento bello teso in accelerazione venturi e dove la dinamica è forte a dir poco.....
Con il parapendio sono nella fascia bassa del suo range di peso e ne vedo altri più performanti piantati come lampadari controvento.....
già lì mi sale la tensione e penso a come sarei decollato in scioltezza e col sorriso col mio delta....

aspetto aspetto.... voglio avere condizioni tranquille per il primo volo....
alle 16:30 il vento cala con cicli sempre più lunghi....
ne prendo uno...gonfiaggio alla francese, controllo e via....nessun problema....

in aria passo qualche minuto in posizione scomoda finchè non regolo bene alcune cinghiette dell'imbrago e riesco ad entrare in maniera corretta nella seduta....

nel frattempo sono uscito controvento verso la valle, senza problemi, e la dinamica mi ha tirato su di un centinaio di metri...
Continuo ad uscire per stare in sicurezza mentre mi regolo ad hoc la selletta....tengo d'occhio il costone dietro di me e sono bello alto.... decido quindi di riattaccarmici per continuare il volo....ma sorpresa... avevo la mente regolata sull'efficienza del delta..... mentre mi riavvicino due discendenze mi fanno sprofondare e la meta non si decide ad arrivare mai.... bah.... meglio non rischiare.... se sprofondo così con vento quasi in coda, figuriamoci se devo rigirarmi e guadagnare l'atterraggio controvento.... così vado ad atterrare.... arrivo alto apprezzando la galleggiabilità di quest'ala lenta che controvento ti permette di sfruttare ogni minimo bip per guadagnare qualche metro o continuare senza perdere.... ho tutto il tempo di fare qualche prova per saggiare le risposte dell'ala quindi.....

Le prime due sensazioni forti provate sono legate a:
  1.  la posizione in volo ed il distacco dall'ala..... ovvero, quello che ho sempre provato in parapendio. Mi guardo in giro e mi sembra innaturale.... lasci i comandi e stai lì seduto come in seggiovia e mantieni traiettoria ed assetto.... è solo il tuo peso che incide.... potresti metterci un sacco di patate e farlo volare ugualmente dritto verso dove l'hai impostato.... passività.....
  2. idem in ingresso ascendenza.... le ascendenze non finiscono mai.... prese frontalmente, delle termiche che in delta attraverseresti in 5 secondi, diventano dei valori positivi per 15\20 secondi.... se son forti poi, e senti questa vela che cambia assetto e ti stà dietro la testa con l'impossibilità di picchiarla per aggredire l'aria e impostare una linea di rotazione con sufficiente velocità, ti fa sentire in balia.... ed effettivamente lo sei... nel senso che in quel momento è il progettista del parapendio che fa il lavoro per te... se il para non collassa per uno stallo è perchè principalmente è ben progettato, non perchè sei tu bravo a tenere la giusta incidenza in ogni momento
I VOLI SUCCESSIVI

Di voli ne ho fatti ancora un pò.... un bel pò di ore...
Rituffatomi in aria attiva ho risubito lo shock della vela che si agita sopra di te con le orribili sensazioni trasmesse alla stabilità della selletta.... Al primo approccio ad un certo punto ho detto...passatemi il termine.... "MAVAFFANCULOOOO..... MA CHI ME LO FA FAREEEEEE...." ed avevo cominciato a tirar dritto verso l'atterraggio....
poi a metà strada mi son girato con un pò di incazzatura in corpo e son ritornato nel rodeo, con l'idea di non dargliela vinta.... volevo comunque che il mio giudizio uscisse dopo averci fatto un pò la mano e non di primo acchitto.... sarebbe stato troppo superficiale.

Così...denti stretti...e non solo quelli.... ho continuato i voli in aria attiva..... tanto hanno detto che poi a tutto ci si abitua....
non voglio riproporre qui la mia risposta agli amici parapendisti.... ma la morale era che uno ci si può anche abituare a certe cose... farsele piacere poi, è un altra storia :D

Bene, in ogni caso ho preso solo una chiusura in termica stretta. Per starci dentro dovevo aggredirla come avrei fatto col delta... comando interno abbastanza affondato, peso del corpo all'interno e comando esterno pizzicato a seguire le "richieste" dell'ala....
il problema è stato un giro nella parte di sottovento della termica dove si attraversava uno windshare orizzontale di quasi 180°.... (ovvero la termica cambiava direzione di scarroccio passando dalla brezza di sudovest al nordovest in quota)
il para risente molto del vento in coda in virata... molto più del delta.... aldilà del modello che ho volato io, ho avuto conferma di ciò anche da tanti altri parapiloti....
nel momento in cui, facendo il 360° ti ritrovi con vento alle spalle, questo tende a raddrizzare la tua traiettoria facendoti andar via dritto....
col delta forzare e chiudere la virata è molto più facile...


beh...morale... in quella termica, ad un certo punto questa cerca di sputarmi fuori nel settore sottovento. Per tenerla devo forzare un pò il comando interno ed il peso del corpo e devo lasciar correre di più la semiala esterna (rendendola ovviamente più instabile).
Questa esce dalla termica e si prende la botta discendente e sbramm.... chiusura della semiala esterna circa del 40-45%....
Un istante.... assecondo la parte di vela rimasta aperta.... il peso del corpo era già impostato sul lato giusto per fortuna....  e mentre controllo quella semiala, con qualche colpo di freno agevolo la riapertura della parte destra.... pendolata controllata e via.... termica persa ed anche un bel pò di metri....
"fanculo....la prossima volta preferirò perder la termica piuttosto che una semiala!!!" :)

Brutta la sensazione della chiusura..... te l'immagini poi se ti capita che hai poca aria sotto di te.... per niente piacevole... per questo infatti mi vien spontaneo di volare molto prudente e conservativo finchè son basso o vicino al costone....

Comunque a parte questo, non ho avuto altri "fastidi". La vela si è comportata egregiamente pur non essendo tanto caricata anche in ascendenze forti sotto a cumuli belli scuri (da cui ho dovuto imparare ad allontanarmi dalla base con ampio anticipo rispetto al delta). Rimane la sensazione sgradevole di movimento e distacco dall'ala che si agita sopra di te e della seduta che di conseguenza ha movimenti elastici innaturali, però devo dire che effettivamente rispetto alle ultime vele che avevo volato, c'è stato un salto da gigante in tutti gli aspetti.

Di base quindi il mio parere rimane lo stesso di prima....
Ho volato in aria attiva ma non erano certo le ore centrali della giornata.... e penso che mai ci terrò a volarle...
Ho apprezzato tantissimo il miglioramento tecnologico sia in termini prestazionali che di sicurezza delle ali di nuova generazione.
Ho goduto tanto dei momenti di fine volo, la sera....fino quasi al buio a galleggiare e danzare sugli ultimi sbuffi di restituzione termica sul costone, passando lento a pochi metri dai cavalli al pascolo che nitrivano, o le mucche che scampanavano....
Non ci crederete ma questa è la cosa che più ho apprezzato nel rivolare in parapendio....

Il delta è sempre tanto veloce, ed il rumore dell'aria sul corpo e sul casco ti impediscono di percepire i suoni che provengono da terra.... abbiamo difficoltà a sentire il vario regolato al massimo a volte, figuriamoci il nitrire dei cavalli.... :D
In realtà, mi correggo.... se vuoi e ti metti a volare il delta lento lento (come in certe termiche fievoli), hai quasi una velocità da parapendio....
ma è ovvio che solo un cretino si metterebbe in questo assetto di volo a pochi metri dal costone per sentire i rumorini della natura!!! :D

In tutto ciò, ho potuto apprezzare almeno un aspetto della mia lesione al ginocchio..... come potete vedere in foto, il tutore è un perfetto portastrumenti per un parapendista!!!! :D

CONCLUSIONI

Volare in parapendio è facile.... di una facilità disarmante.... (non travisate le mie parole eh!!!! Non ho detto che non ci voglia preparazione......)
restar su ed evitare di bucare è talmente semplice che sinceramente non mi entusiasma....
nello spostarsi bisogna ricalibrare drasticamente i nostri settaggi mentali sulle prestazioni inferiori dell'ala, ma una volta fatto si può contare su altri pregi.
Con il delta l'intervento del pilota, con il suo corpo e la sua mente, sono costanti..... non deleghi nulla all'ala.... non puoi lasciare per un momento i comandi perchè senza di te il delta non vola... il contatto pilota\ala\aria è molto più diretto....

Nel parapendio ti disarma la capacità di galleggiamento.... cosa che già avevo notato volando in pari con dei buoni piloti su vele da competizione o di alto livello.
Sperimentato su un DHV 1-2, effettivamente ti lascia di stucco.... controvento sarai anche piantato, pedalina o non pedalina....(15-20 kmh SOG per me vuol dir esser piantati....)  però se tieni una buona linea e sfrutti magari quel poco di buono che incontri per delfinare, alla fine arrivi con ottime efficienze medie.... certo...pian pianino, ma arrivi.... se trovi una discendenza...sei a terra molto rapidamente... ma il bello è che puoi dire "CHISSENEFREGA!"
....atterri praticamente ovunque.... hai un controllo millimetrico anche negli ultimi momenti dell'atterraggio e sei lento... quindi... se non ci sono condizioni di sottovento con rotori che ti possono impensierire, ti senti libero di andare e provare....che tanto atterri lì... o forse lì.... anzi no...là.... ma aspetta un pò...vado avanti ancora un pò...tanto al massimo atterro lì..... e.................... bipbip biiip bip bip bip.....

toh... c'è una termica... non atterro... vado avanti... ci penseremo più avanti....

Tutto ciò dimostra quello che già immaginavo, e cioè che questo aspetto è un tale pregio di questo mezzo che ti permette di osare, di spingerti sempre un pò più in là mantenendo accettabili livelli di sicurezza.... ed ecco che nonostante le prestazioni migliorate, ma oggettivamente scarse, vengono fuori dei gran bei voli...

rimane il limite del controvento specie se oltre un certo limite... il che spiega la propensione nei grandi voli agli andata e ritorno piuttosto che ai triangoloni.

Quindi alla fine che dire.....

ogni pilota delta dovrebbe avere anche un parapendio... perchè certe volte in determinate condizioni, veramente un volo in delta è sprecato...mentre un volo in para, vista anche la comodità del singolo zainone, verrebbe apprezzato molto di più. E le condizioni stesse sarebbero più godibili (vedi sopra il discorso del nitrire dei cavalli).

e i piloti para? amici... non avete idea di cosa vi perdete..... ognuno di voi dovrebbe provare un delta.... anche un campetto ti dà già delle sensazioni uniche quando ti stacchi di qualche metro e senti cosa vuol dire "pilotare col corpo" . Certo... obiettivamente non è per tutti.... ci vogliono maggiori capacità fisiche, sensoriali e psicomotorie per volare in delta, proprio perchè essendo più radicale, mente e corpo del pilota devono fare tanto di più..... ma se non si prova, non lo si saprà mai.

e...mio amato Litespeed....
ti tradirò ancora un pò.... ma capirai... tornerò da te più carico che mai!!!!!


2 commenti:

  1. Onde evitare fraintendimenti, visto che qualcuno mi ha scritto lamentando la mia "scarsa imparzialità" nella fase finale dell'articolo, quando dico che per volare il delta ci vogliono maggiore impegno psicofisico etc..., la cosa è riferita nello specifico alla fase di apprendimento..... ovviamente poi quando un neopilota ha acquisito e interiorizzato il nuovo modo di volare, tutto viene naturale ed automatico.
    P.S. grazie per gli apprezzamenti che mi avete mandato :)
    ciao

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  2. Il volo top insuperabile che solo il parapendio può regalarti? Eccolo....questo intendevo ;)
    https://vimeo.com/80182486

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